sabato 25 agosto 2007

De Andrè è stato parte della nostra vita (di Carlo Ciampa)

Grazie "Amico Fragile", per avermi fatto ritrovare e rivivere dei frammenti della mia vita che credevo oramai perduti per sempre.
Mi hai dato la possibilità di guardarmi indietro e di rivedere tante cose successe, lasciate oramai alle spalle.
Momenti felici e momenti tristi che come fiocchi di neve, si poggiano al suolo per indicare la strada percorsa.
E la strada tortuosa ma anche dritta è stata tanta.
Una strada che ci ha portato, noi di quel gruppo, infarciti come tanti altri a quel tempo di fantastiche illusioni e dolci speranze ( ricordi con quanta e convinzione volevamo cambiare il mondo… e con quanta foga gridavamo forte la nostra rabbia contro i "Semidei che vivete in castelli inargentati ….") a mete, forse, completamente diverse da quelle che volevamo raggiungere.
Illusioni e speranze, cantate un po’ stonate e smantellate… smontate bullone dopo bullone, modificate giorno dopo giorno da una realtà ben diversa (ma questa è tutta un’altra storia).
In fondo hai ragione, noi ragazzi " con le mostrine e le stelle" appuntati sui nostri eskimo siamo stati fortunati, fortunati ad avere, come tu ben dici, nel nostro metabolismo De Andrè … di essere figli di Fabrizio, cresciuti con i profumi di via del campo, cullati dalle fiabe di Marinella e Geordie e con nelle orecchie le ballate di Michè e di Piero, viaggiando fino a Sopramonte o Spoon River, navigando nel letto del Sand Creek o giocando a "tirare frecce al cielo" , perchè "ogni volta che colpivamo una stella" ci mettevamo e tutt'ora ci mettiamo a sognare.
Fabrizio, l'amico fragile, ci ha lasciati una nuova "Buona novella" molto umana che ci ha guidati, condizionati e divertiti.
Pensa mi sono sposato sulle note della sua "Ave Maria".
Perciò….. semplicemente… Grazie Faber!!!

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