sabato 7 giugno 2008

L'universo femminile
de 'I seni di sant'Agata'
tra conservazione e cambiamento

“I seni di sant’Agata” di Carla Gigliotti
Calabria Letteraria Editrice, Gruppo Rubbettino, 2007

I "Seni di sant'Agata" e' un romanzo di donne. Il racconto si situa storicamente intorno al 1907 e la scelta del suo posizionamento storico non sembra essere casuale. Nel 1903 Emmeline Pankurst, infatti, fondava l'Unione sociale e politica delle donne, un movimento femminista che aveva come obiettivo quello dell'uguaglianza socio-politica, economica, giuridica e di voto delle donne iniziando così il lungo cammino per l'emancipazione.
Ai primi del '900 le donne avvertono, consapevolmente come la Pankurst, o inconsapevolmente come Agata Calendro, eroina de 'I seni si sant'Agata', che il loro ruolo sociale e' scarsamente valutato e decidono, razionalmente e con metodo come Emmeline o irrazionalmente e con la negazione e la rabbia come Agata, di cambiare il mondo.
Era dunque in quegli anni che Agata iniziava la sua guerra contro l'usanza che la voleva sposa ad ogni costo, pena l'eterno nubilato delle sorelle e celibato dei fratelli.
Agata e' una ragazza analfabeta e testarda, e' confusa, non sa cosa vuole. Sa solo cosa non vuole. Sa solo che nessuno le deve imporre ciò che il suo cuore non permette. Fa solo bruta negazione, al contraro della madre che aveva scelto, braccato, inseguito e sposato il suo tenebroso barbiere, amandolo, ma non non venendone riamata.
Agata e' una ragazza arrabiata e in guerra con il mondo, costretta a sposare chi non ama per poter permettere alle sorelle e ai fratelli di sposarsi a loro volta.
Agata e' il paradigma delle donne dalla confusa ribellione, 'i denti serrati dalla rabbia', una cultura carente che non permette alternative e che preferisce annullare se stessa, il suo corpo e la sua mente pur di non soccombere all'imposizione sociale dominante che la voleva sposa ad ogni costo e con chiunque, monaca o madre non importa, purchè sposa.
'I seni di sant'Agata' e' un racconto ricco di pennellate di intenso colore e descrizioni di ampio respiro, che si serve di una scrittura docile e sintetica che nella battuta di un verso descrive un paesaggio, un avvenimento o uno stato d'animo in maniera quasi plastica.
La sua forza sta nella descrizione degli esseri umani: donne-eroine e uomini-inconcludenti.
Donne che amano, fanno, disfanno, sognano, decidono, amano e uomini, esseri opachi degni di nessun rispetto, incapaci di portare a termine la conclusione del loro amore come Alvaro Brugheria o sciocchi vantaroli come Giovanni Veloso o intristiti dalla vita e da scelte sbagliate come Vincenzo Calendro o con la sbruffoneria da grande investigatore di Alfredo Bogalma o comici involontari come l'avvocato Morante.
'I seni di sant'Agata' e' un bel libro, ha un bel ritmo ed entra e esce dalla storia fondamentale per disperdersi in rigagnoli di racconti connessi per poi tornare al filo conduttore.
E' un romanzo che spazia dal iii secolo in cui si narra il martirio di sant'Agata, alla caduta dell'Impero Borbonico nel 1860 raccontato con grande ironia, al sisma del 1783 che distrusse Reggio Calabria e ai fatti del 1907.
Una storia ricca di particolari, divertente, narrata in maniera docile e discorsiva come un racconto attorno al fuoco con tutta la famiglia.
E' un parlare di donne forti, testarde, piene di rabbia, con piani folli che vincono la loro battaglia perchè sicuramente rappresentano la continuità storica delle famiglie, ma nello stesso tempo anche il cambiamento
.

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