sabato 2 maggio 2009

La Calabria e il fascino misterioso dei Templari
nel nuovo libro di G.Cinquegrana

Una tesi affascinante percorre il libro di G."Pino" Cinquegrana "Segni Templari nella Calabria medievale" (AdHoc editore 2009), la Calabria non e' stata solo terra di transito delle schiere di fedeli che da Roma, dalla Francia, dalla Spagna e dal Nord Europa si imbarcavano per raggiungere la Terrasanta (pellegrini o guerrieri) ma che lo stesso fondatore dei Cavalieri del Tempio fosse un Calabrese e che Ugo de Payns altri non fosse che quell'Ugo de Pagani da Nocera che in una lettera indirizzata allo zio Amarelli da Rossano (i discendenti sono quelli della magnifica liquirizia) vantava le sorti sfortunate del cugino morto per difendere i luoghi santi. Una tesi azzardata, ma che dice quante vestigia templari sono presenti in Calabria. A sostegno della sua tesi l'autore vaga per chiese e certose tra documenti antichi e libri recenti raccontando storie di luoghi e personaggi. Il Cristianesimo radicale e fervente delle prime crociate fu il terreno di coltura dell'ordine militare e religioso dei Templari, i cavalieri del tempio di Gerusalemme. L'ordine fondato da Ugo di Payns nel 1095 prevedeva castità, obbedienza e povertà ma anche la protezione dei pellegrini in terra santa mediante l'uso delle armi. I templari potevano uccidere, derogando al VII comandamento "Non ammazzare", per difendere la cristianità e i luoghi Santi. In un clima di fervente radicalismo religioso tra il 1110 e il 1300 DC, l'ordine dei cavalieri templari, assunse grande importanza politica e religiosa, ma anche economica e sociale, sicché molta nobiltà' dell'epoca desiderò fare parte di questa comunità monastica dalle severe regole di vita e di preghiera divenendo nel contempo raffinati mistici dediti alla preghiera e rudi cavalieri pronti a combattere e morire per la fede. La regola scritta da Bernardo di Chiaravalle si compose di 72 articoli. Colpisce come in essa, profonda fosse la solidarietà nei confronti dei malati, dei vecchi, dei pellegrini e dei poveri. Una chiesa radicale che torna alle origini non solo metaforicamente con il ritorno alla povertà' e la condivisione delle cose comuni, come nella predicazione dell'Apostolo Paolo di Tarso, ma anche fisicamente con lunghi e pericolosi viaggi per visitare il Santo Sepolcro e col desiderio, la forza e la spada per difenderlo. Una fede autentica, che si consacra nella frugalità e nella semplicità della vita. Vengono dettate anche regole dietetiche come la giusta razione alimentare, poca carne, due porzioni di legumi al di e il digiuno periodico. Ma regole anche per il vestire con la veste monocroma, prediletta la veste bianca, i capelli rasati e la barba in ordine.
La grande tensione religiosa e di appartenenza spinge i Templari da tutta l'Europa verso la Palestina, contrapposti alla spinta di conquista dei mussulmani. I templari si arricchiscono, crescono di numero e influenzano la politica del tempo.
Ma per le grandi ricchezze accumulate, l'ordine, conobbe un tragico destino. L'avido Filippo il Bello re di Francia, iniziò la persecuzione dei templari, che coperti di false accuse e con la supina approvazione della chiesa vennero incarcerati, torturati, dispersi e uccisi. I loro beni sequestrati e l'ordine monacale fu sciolto da Clemente V nel 1312, i confratelli sopravvissuti confluirono in altri ordini religiosi. Il Cinquegrana ci illustra storia dei Templari e il passaggio in Calabria con dovizia di particolari e con rapida e divertente scrittura. Luoghi, chiese e storie vengono visitate con l'occhio attento dell'antropologo, non tralasciando qualche storia volutamente incompleta, sicuro materiale del suo prossimo libro.

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