sabato 23 febbraio 2008

Un uomo. Una Storia.
Un libro di M. Mellea e M.Petullà
Un commento fraterno


Non è facile per me parlare di questo libro perché la prima reazione è emotiva, rivivo in un attimo con la mente tutti i ricordi legati alla figura di mio padre . Un padre_ diranno gli altri come tanti _.E’ vero i genitori sono figure mitiche agli occhi dei figli , mio padre era un eroe silenzioso(non per la storia drammatica che ora tramite le parole dolcissime di mia sorella tutti conoscono) ma soprattutto per noi quattro figli. Ricordo di lui cose che non rientrano in questa storia ma che fanno parte della mia e della sua storia , la storia di chi quotidianamente ed in silenzio crea benessere, sicurezza e tranquillità per i suoi figli, di chi non si cura mai di se stesso e vuole solo il meglio per chi continuerà la sua stessa essenza.
Il sopravvivere ad una esperienza così dolorosa , la paura di non fare ritorno ,di non potere costruire una famiglia gli ha fatto riversare su di noi un affetto fatto di rinunce sue personali perché a noi fossero evitate.
Il piccolo alpino della foto mi sorride: è un giovanetto che mi ricorda un po’ mio fratello, i miei nipoti, mio figlio. Forse in quelle lunghe giornate di freddo quello che desiderava era proprio questo : la famiglia.
Infatti non a caso il libro è dedicato ai nipoti perché questi sono la continuazione del nonno , un nonno che ha trasmesso valori forti.
Ricordo che quando ero piccola narravano che mio padre prestava assistenza a malati di cancrena e mi chiedevo come mai non provasse il ribrezzo che gli altri mostravano. Quando mi raccontò la storia di quello che aveva vissuto capii che i suoi occhi, il suo cuore, la sua mente avevano già visto l’orrore della sofferenza e l’unico desiderio che aveva era quella di alleviarla.



Anna Mellea
Un Uomo. Una Storia Adhoc Editore, 2008, Vibo Valentia

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